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Inverno in Toscana: i piatti della tradizione a prova di freddo

La stagione invernale è un momento di pausa per la natura lussureggiante che circonda il nostro country hotel. Le creature del bosco si assopiscono in un profondo letargo, le fronde si svestono sotto i colpi della tramontana gelata, la terra sonnecchia in attesa di sbocciare a nuova vita in primavera. L’inverno in Toscana è attesa, riposo, quiete prima della rinascita.

Algida e schietta, è la stagione dei ritrovi familiari, delle lunghe giornate in casa, davanti a un caminetto acceso, con i propri cari.

Un’occasione ghiotta per condividere un lauto pasto tutti insieme, dato che la convivialità è da sempre la base della socialità. I piatti invernali della cucina toscana sono genuini, sostanziosi e capaci di riscaldare il cuore (oltre allo stomaco). Scopriamo gli irrinunciabili da condividere in inverno.

 

 

Il tripudio del cavolo nero

 

In Toscana cresce spontaneo un ortaggio dal sapore verace e pieno, emblema della stagione invernale: il cavolo nero. Un’autentica eccellenza locale alla base di zuppe, antipasti di antica memoria e contorni pensati per esaltare la migliore cacciagione. Tra le ricette da provare ti suggeriamo i crostini, semplici quanto deliziosi. Basterà lessare del cavolo nero, ripassarlo in padella con un po’ di olio, aglio e peperoncino ed adagiarlo su delle fette di buon pane toscano (non salato): una vera goduria ad ogni morso.

Eppure, quando si pensa al cavolo nero, in Toscana la prima immagine che salta alla mente è una scodella fumante di ribollita, a cui questo ortaggio dona una nota inconfondibile. La ribollita – anche conosciuta come zuppa di cavolo nero o minestra di pane – è un classico intramontabile della tradizione toscana, preparata con i frutti dell’orto invernale. Il cavolo nero, accanto a verza e bietola, domina in questa ricetta, che prevede l’impiego di carote, patate, sedano, fagioli, piselli e pane raffermo in una preparazione di circa tre ore. Una volta impiattata, ancor prima di assaporarla, la fragranza decisa e genuina ti convincerà che aspettare è valsa la pena. Provare per credere!

Noi per primi adoriamo questa ricetta invernale, tanto che l’abbiamo rivisitata nei nostri speciali Ravioli di Ribollita, accompagnati da crema di patate e cavolo nero. Una bontà da gustare fino all’ultimo boccone, innaffiata da un calice di vino rosso.

 

Lampredotto e peposo, i secondi corposi

 

La ribollita, soprattutto se arricchita da lardo o cotenne di maiale come accade in alcune zone, può rappresentare un nutriente piatto unico nelle fredde serate invernali. Ma se l’appetito non ti manca, la tradizione toscana prevede secondi sostanziosi, da gustare senza fretta.

Cominciamo con il lampredotto, tipico della zona di Firenze, e costituito dall’abomaso – uno dei quattro stomaci dei bovini – cotto a lungo in un saporito brodo e servito in umido con le verdure o in un invitante panino. Se questi tagli non incontrano il tuo gusto, il peposo rappresenta un’ottima alternativa, succulenta quanto basta a scaldare l’organismo. Si tratta di uno spezzatino di manzo, lasciato a cuocere lentamente con vino rosso e pepe in grani. Una delizia piccante, di origine antichissima: la leggenda narra che risalga all’epoca della costruzione della Cupola del Duomo di Firenze, quando i fornacini cuocevano la carne di manzo in contenitori di coccio posti all’imboccatura del forno per la cottura dei mattoni.

 

Dulcis in fundo, cantucci e panforte

 

Il clima rigido induce a concedersi un innocente peccato di gola, di tanto in tanto, vero? Ecco perché concludere la propria cena invernale con un dessert della tradizione suona come un atto dovuto.

Ti consigliamo una manciata di cantucci, tipici biscotti con le mandorle, che al nostro ristorante prepariamo con passione e seguendo una ricetta di famiglia. I cantucci erano noti già nel XVI secoloil loro nome potrebbe derivare da “canto”, cioè parte di un insieme, o da “cantellus”, cioè pezzo di pane in latino. Immancabili sulle tavole dei Medici, danno il meglio di sé in abbinamento a un ottimo Vin Santo del Chianti.

Se hai voglia di qualcosa di più ricco, il Panforte di Siena è un dolce dai sentori natalizi e dal gusto avvolgente. Creato nel 1870 per la visita a Siena della Regina Margherita in occasione del Palio, la ricetta prevede l’utilizzo di mandorle, canditi, miele e spezie.

Vieni ad assaggiarlo al nostro Bruschetta Snack Bar, per una pausa di gusto speciale, magari insieme ai Ricciarelli e al Pan Co Santi.

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