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La Riserva Naturale di Castelvecchio

Nella parte più nascosta dell’Alta Valdelsa, quasi al limite meridionale del territorio comunale di San Gimignano, si trovano i resti di quello che fu un importante insediamento medievale, a carattere civile e militare, una volta conosciuto come Castrum Vetus, oggi Castelvecchio.

Castelvecchio, assunse importanza e notorietà dopo l’anno Mille, essendo stato trasformato in “Castrum” e cittadella fortificata in posizione strategica a breve distanza dall’incrocio dell’internazionale via Francigena.

Nel 1213, San Gimignano, che ha ambizioni espansionistiche, entra in conflitto con Volterra e disloca a Castelvecchio, posto sulla linea di confine tra i territori delle due città, un forte contingente militare per condurre le operazioni belliche, protrattesi per circa cento anni, anche se intramezzate da periodi di tregua.

Con il XIV secolo comincia la decadenza di Castelvecchio, accentuata nel secolo successivo, quando, senza più un contingente militare, non è in grado di difendersi, prima dagli attacchi dell’esercito milanese, poi di quello napoletano, nemici di Firenze. Agli inconvenienti della guerra si aggiunge la critica situazione economica e, quindi, una epidemia di peste esplosa nel mese di agosto del 1478. Gli abitanti di Castelvecchio chiedono un valido appoggio a San Gimignano che non è in grado di darlo e, malgrado ciò, riescono a superare il difficile momento, fino al 1485 quando ricompare la peste, più violenta del solito.

San Gimignano, ancora una volta non fornisce aiuto anzi, con provvedimento del mese di ottobre 1485, dichiara Castelvecchio uno degli epicentri di diffusione della peste, da isolare nell’interesse della collettività, senza la possibilità di entrare o di uscire dall’insediamento. Nel XVI secolo Castelvecchio è abitato stagionalmente e per brevi periodi da boscaioli, carbonai e pastori.

Nel 1576 le autorità ecclesiastiche accertano che la chiesa di Castelvecchio, già canonica, è in avanzato stato di degrado e la zona circostante “selvatichissima”. L’insediamento viene completamente abbandonato e, addirittura, dimenticato, tanto da essere chiamato, in senso dispregiativo, “Le Torracce” per gli scheletri di due torri che spuntano sopra la vegetazione del bosco che ha preso il sopravvento.

Nel 1979 un gruppo di cittadini sangimignanesi decide di riportare alla luce Castelvecchio ed a loro si uniscono molti volontari provenienti da tante parti d’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, compresi non pochi stranieri.

Con provvedimento del 21 marzo 1996 la Regione Toscana istituisce la “Riserva Naturale di Castelvecchio

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